giovedì 13 giugno 2013

L'insegnante pensionato ai suoi ragazzi

Andando via,
col sorriso che languisce,
cerco di convincere l'altro me,
che -testardo-non capisce
sulla necessità
sulla improrogabilità,
del passo.

Un tremore inaspettato della voce,
della mano, della penna,
or tradisce
quel debole collasso
delle forze volitive
e non accenna
a riprendersi,a svagarsi...
anzi, con acredine colpisce,
e con modesta dose di crudeltà
sulla voce,sulla mano s'accanisce.

Non è niente, non fa male:
è solo un  tram del destino
è fatale: tutto finisce...
alle spalle, vigliacco, ti assale
ti travolge
e ti lascia lì disteso a guardare
i fili che oscillano nel vento
e si perdono, ignari del danno,
in parallelismo approssimato,
verso vie che questi occhi non vedranno.

Pensionato.

E' l'ultima diagnosi sociale
...e non c'è cura che vale
a scrollarsela di dosso...
Ma qualcosa dirvi posso
che giovi a rallegrare molto me
e un po' anche voi, spero:
in tasca m'è rimasto un bel pensiero,
uno di quei pensieri che,a sorpresa,
contrastan la tristezza,
la costringono alla resa
e - magia delle magie-
la mutano in allegrezza...

Questo pensiero porto come il fagotto
al bastone del viandante appeso:
leggero e gradevole è il suo peso
perchè raccoglie ogni suo possesso.

Dentro, pigiati, mille ricordi:
le vostre risate risuonavano spesso
fra i tristi muri, gli scomodi banchi
e le lavagne nere quasi sempre senza gesso!

E quelle malandrine occhiate
che spesso vi scambiavate
come per dire : " ma che vuole adesso?
mica ci vuole interrogare ?"
Oppure: " Non credo che vorrà spiegare"

Per voi, per voi, ragazzi miei
sia la vita l'eterna vacanza
che a tratti la scuola interruppe...
e che il lavoro stesso
presto sia lieve fardello.

Questo vi auguro adesso:
lavorare sia sempre bello
come per me è stato...
E se qualcuno di voi è davvero fortunato
troverà un lavoro coi fiocchi,
un lavoro in cui potrà
guardare ragazzi negli occhi,
godere di loro sorrisi,
sentir quei discorsi che restano incisi
per sempre in un posto...
un cantuccio nascosto...
un luogo da cui promana l'odore
di tante giovinezze...
un punto che poi scopri
fra la mente e il cuore...
e dimentichi quelle amarezze,
quel poco di dolore
che ogni vivere riserva per pietà
ad  ogni donna
ad ogni uomo
ad ogni uomo
di buona volontà

Pietro  Guarnotta

Per gentile concessione dell'Autore a cui sono riservati
tutti i diritti previsti dalle vigenti norme in materia





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