sabato 26 luglio 2014

Come un ladro


Come un ladro
senza voltarmi indietro
ho lasciato la casa
aperta come una donna
lasciva ed annoiata
dopo un amplesso mercenario.

Schiuse le alcove
muti testimoni di affanni
e notti insonni
e miracoli d'amore
ultima sfida al tempo.

Solo i rimpianti restano
e la paura dei domani
mari sconfinati senza approdi.

Come il vecchio castello
sulla collina che s'illude monte
ora sta la mia casa
esposta a tutti i venti
e forse nelle notti illuni
indolenti fantasmi
vagano per le stanze vuote.


Da " Lanterna sul mondo " di calogero restivo
Eranova Editrice

domenica 20 luglio 2014

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giovedì 10 luglio 2014

mercoledì 9 luglio 2014

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giovedì 3 luglio 2014

LETTERA A DIO

Caro Dio, ti scrivo per parlarti un pò delle piccole cose e delle grandi che accadono
ogni giorno in questo mondo.
I preti dicono che tu sai tutto e vedi tutto e allora ti ricordi di me tra le tante
richieste di perdoni e miracoli che da ogni parte ti giungono?
Sono quel bambino in ginocchio sugli scalini umidi dell'altare maggiore della chiesa
di San Giuliano, la blusa bianca e i pantaloni corti neri come si usava allora per la divisa del
Santo miracoloso e dalle nostre parti, quasi paesano, di cui io porto il nome.
In silenzio e compunto, come assorto nella preghiera,si interrogava e ti interrogava sui misteri della vita e della morte
La chiesa, era una piccola chiesa, ricordi? povera di addobbi e fredda anche d'estate:
una povera chiesa di periferia di paese. di quelle che aprono le porte solo la domenica e nelle
feste "comandate" e non sanno dell'esistenza di damaschi e di velluti.
Tu che sai tutto sai anche perchè era dedicata a San Giuliano, un santo esotico che
avrà fatto
tanti prodigi e miracoli ma non certo noto a quei contadini, i tanti Alfio e giuseppe, che la
domenica mattina le donne riuscivano a trascinare in chiesa.
Se non ti distoglie dai tuoi impegni, tutti importanti credo, ti prego di farmelo
sapere come vuoi e quando vuoi, non con tocchi di campane perchè sono, erano rotte e quando
suonavano non si capiva che cosa suonano il mattutino e l'Ave Maria avevano lo stesso suono.
Anche le ore, con rumore sordo di anfore rotte le battevano con ore d'anticipo e a
volte di ritardo. tutti lo sapevano e non ci facevano più caso.
Caro Dio, sai che sono cresciuto e che si avvicinano gli anni della vecchiaia, è tempo, per me, di fare il conto di quel tanto sperato e del poco realizzato nella vita.
Sono cose che certo capisci(sei Dio)ma che non hai vissuto.
Avevi circa trent'anni quando sei morto e a quell'età a queste cose di norma non si pensa, ma tu sei un caso a parte: Ma sei morto per davvero?mi chiedevo e ti chiedevo in ginocchio davanti a quell'altare.

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mercoledì 2 luglio 2014

A L B A I N C O L L I N A

Gelida follia di stelle
d'autunno inoltrato
trapunge frizzante
sogni umidi di rugiada.

Il cielo si sveglia
e in colorito baleno
torna l'urgenza di vivere
nel cuore logorato
da fugaci letizie.

Il vento soffia fra le valli
e dell'albero freme
ancor verde la fronda,
ma la radice è secca.


Sussulto nel lampo
di finestra che si chiude.

Il canto d'un gallo impettito
dà voce al giorno che nasce,
un lamentoso muggire
si leva da una stalla
in un angolo ancora buio.

Le forme squadrate delle case
inconsapevoli turbano
le curve molli di questi colli.

Lenta sfuma la luna
e l'aria s'accende del nuovo sole.

La stradina è un fiume cinerino
che al suo mare scende:
un fanciullo passa correndo...
il resto è immobile affresco
scolorito e scrostato dal tempo
dall'età, dalla vecchiaia.

Pietro Guarnotta

Inedito: tutti i diritti riservati all'autore

martedì 1 luglio 2014

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