martedì 26 marzo 2019

Attenti! Riposo!



A me non piace marciare
ma camminare
sostare o andare
per paesi e campagne
e nei boschi
per pascere pensieri
o allevare illusioni.

Mi piace parlare con la gente
del sole che brucia l'erba appena nata
e rende sterili i raccolti
stupire gli amici
con racconti di sogni strani
inverosimili
o raccontare
di avventure immaginarie
ma senza accadimenti.

O disteso sui prati
ascoltare il lavorio del seme
che con dolore frange la zolla
e partorisce virgulti
che domani forse
saranno giganti. 



 Da "Lanterna sul mondo" di calogero restivo
Eranova Editrice






domenica 24 marzo 2019

Illusorie Visioni



Lunga è la notte
appesa alle sue stelle
e la luna pensosa
l'accompagna.

Ha colorato il tutto
del grigio d'ovatta
e cancellato declivi e castelli
che sformano cocuzzoli di monti
levigati dal vento e dalla pioggia.

Si sofferma sul mare finché
un fantasma di luce non l'annulla

sabato 23 marzo 2019

Silenzi



Sto

sotto un cielo
azzurro intenso
e senza veli

aggrappato
come naufrago al relitto.

Che non mi travolgano 
i silenzi.





domenica 17 marzo 2019

Sulla piazzetta


Ora è tempo che sulla piazzetta, al mio paese, le spalle appoggiate al muro di vento che scende dalla chiesa di Sant'Anna, in attesa di acquirenti, per poche lire in vendita,grumi di stanchezza sotto il sole. Mietitori. Stanno,misto di afa e di sudore, la falce appesa alla spalla cotta dal sole, una "bunaca" per cuscino, ammantati di malinconia e mistero, in silenzio.



martedì 12 marzo 2019

Vecchio macello


Davano sangue da bere ai bambini perchè, rinsecchite le fonti  di paura e di fame, le madri non avevano più latte.Sul muro bianco di calce, ove occhieggiavano cristalli di gesso sotto il sole, come occhi di gatto in attesa nella notte, , campeggiava la scritta " Lunga vita al..." e sotto, appena leggibile "Macello".
Indolenti i cani nell'ombra, e l'afa toglieva quasi il respiro, stavano in attesa di ossa da spolpare. Monotona la  "Fontana" vicina mesceva acqua amara, e il rumore di ruscello , che scorre in un letto di pietre dal caso sconnesse,  si confondeva con il canto-nenia  delle lavandaie intente al loro lavoro.