Appeso al chiodo del tempo
amuleto sulla porta di casa
il ricordo di un pomeriggio d'estate
fatto di visioni di cime di monti
dove si rincorrono gli echi
che scorrono lente
sul finestrino di un treno in corsa.
Il caldo afoso
l'odore di umanità urlante
come a parlare coi sordi
ammassata su sedili di legno
di vagoni traballanti
il pianto di bambini
che respirano fumo
e sfiati di caldaie affannate
dai finestrini aperti
al vento che non c'è.
Sfatato il tempo dei se
spente le inutili attese
che è oggi il domani
inizia l'ascesa di una scala
fatta di luci e di ombre
su distese di sogni
che ostinati chiamiamo vita.
Da "L'erba maligna" di calogero restivo
Edizioni Lampi di Stampa Vignate Milano
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