mercoledì 27 aprile 2016

AL PADRETERNO

Il nostro mondo
finiva al Padreterno
oltre c'erano i monti
cerchio di cocuzzoli calvi
attorno a case fragili di gesso.

Rifacevamo il mondo
nei pomeriggi estivi
invasi di noia e di calura
con tessere poste qua e là
come fanno gli artisti del mosaico.

Dopo
nel lago di solitudine e silenzio
che chiamavamo paese
entrò la vita
con le sue albe tinte di nebbia
a disperdere speranze e illusioni
come fa il vento con le foglie morte
prima che si scateni la burrasca.



Poesia tratta dalla raccolta " Dal mare che non c'è"
di Calogero Restivo
Edizioni Akkuaria Catania



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archivio e pensamenti: SCIASCIA E L'AGGETTIVO POSSESSIVO: Matteo Collura, "Leggere e rileggere Sciascia" in Ricordare Sciascia, Publisicula, Palermo 1991 (aprile):  "Verrebbe da ...

domenica 24 aprile 2016

archivio e pensamenti: IL PITTORE E IL GESUITA: C'È CHI VUOL SAPERE. Renz...

archivio e pensamenti: IL PITTORE E IL GESUITA: C'È CHI VUOL SAPERE. Renz...: Notizie e curiosità su Renzo Collura: una sua antologica verrà ospitata nel prossimo mese di giugno presso i Musei Civici di Pavia R...

Dalla prefazione di Piero Carbone al libro " Dal mare che non c'è "

..Ma il paese da cui il poeta è andato via per un verso, non esiste più; muli, carrettieri, carrozze, lavandaie minatori, banditori ecc, si trovano ormai nei racconti di etnografia come i maori e boscimani di continenti lontani, eppure il suo  Rahal Mauth  difficilmente verrà espugnato, smontato, contraddetto, perchè la disciplina seguita per sancirne  la veridicità esula da quella degli storici,  e dei filologi:egli stesso l'ha reinventata, e si chiama nostalgia, visione nostrana dei saudade portoghese. Una disciplina così poco oggettiva e disciplinata da identificasi  con l'unicità della sua esperienza, col suo amore di "esule in casa poichè volendo, si è allontanato di poco dal teatro della sua infanzia .....

lunedì 18 aprile 2016

martedì 12 aprile 2016

Monte San Michele

                                In occasione del centenario  della prima guerra mondiale
 una poesia dedicata a mio padre eroe di guerra decorato con medaglia al valore militare
           Ferito in battaglia( amputata gamba sinistra) Cavaliere di Vittorio Veneto.

 Mio Padre
non ha potuto correre con me
nè rincorrermi.

Aveva lasciato una gamba
sul Monte San Michele.

Mi diceva:
la libertà ha un prezzo
ma non la vendono al mercato.

Tante volte Padre
ho pensato di tornare
assieme a te
su quelle montagne
a cercare la tua gamba
per correre insieme.

Per rinnovare il tuo dolore
tacevo.


Poesia tratta dal volume "Dal mare che non c'è" di calogero restivo
Edizioni AKKUARIA  Catania
( Questa poesia ha vinto il primo premio  ne concorso di poesia "Jacopo da Lentini" Lagopesole (PZ)



sabato 9 aprile 2016

Indecisi autunni

Ballavamo sull'aia
come i contadini
alla fine del raccolto

quando la sera spegneva
l'ultima luce al giorno

forsennati giri di danza
a togliere il respiro.

Erano più baci che parole
e luccichio d'occhi
promesse di amori eterni
e di eterne passioni.

I grilli rompevano
monotoni il silenzio
e ci facevano il verso.

Anche l'estate
seguita da indecisi autunni
alla fine diventava inverno.



Poesia tratta dal volume " Senza un fil rouge
ERANOVA Bancheri Editrice


lunedì 4 aprile 2016

Na vota

Ci tornu di cuntinu cu la menti
nta li stanzuddi di la vostra scola
pi vidiri li facci risulenti
ca vitti a Munti Po, nta na parola
vidu spiranzi n-facci a vui carusi
tinciuti cu brunzedda memoranni.
Vidu cu ll'occhi, di l'amuri fusi,
"Deci Cumannamenti a tutti banni",
vidu la società ca si rinnova
pi dari pani di sapuri duci.
Vidi criscenti di farina nova-
c'allevita pagnotta ca straluci
e vidu a tutti vui quannu dumani
di lu guverni tiniti la rota,
quannu lu munnu non avi chiù strani
e lu prisenti adivintò " Na Vota"



La poesia di Carmelo Furnari  "Na Vota " è tratta dalla raccolta
FAVULI  VERI stampata in proprio nel mese di marzo 2013
Proprietà letteraria riservata all'Autore