Lo guardi perplesso
l'estraneo
venuto a scombussolare
il monotono di ogni giorno.
Non ha nome né età
come una vecchia foto
scovata in fondo ai cassetti
colorata di carne dal tempo.
Ha lo sguardo confuso
dal nuovo di luci violenti
e gli occhi arrossati
di chi insonni passa le notti.
Viene voglia di girarsi
e parlare all'intruso
ma l'inquietudine ti assale
e trasforma
in statua di indecisione.
Quella maschera mappata di rughe
infarinata di peli bianchi e radi
ora ti sorride dallo specchio.
Sei tu l'estraneo
Da " Rahal Mauth ed altre" di calogeto restivo
Il mio libro. it Roma
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