domenica 6 ottobre 2019

ESTATE

Cerco invano
i panorami dell'infanzia
il giallo ripetuto all'infinito
di dipinto inquietante
dove anche gli orizzonti
sono tinti di verde.

La lava fredda sugli usci
a ricordare che il vulcano
buono ad intrattenere gente del nord
con i suoi fumi di fucina di fabbro
accesa sempre
e le sue nevi che scintillano al sole
a volte semina morte
e sconvolge i panorami.

Cerco invano il venticello
alito di valli profonde
annegate di nebbia negli inverni lunghi
ristoro che saliva verso il Castelluccio
dove trascorrevo le estati.

Ricambio in imbarazzati silenzi
il sorriso delle genti.

I canti hanno altre note
manca il rotolare del carro
sulle pietre sconnesse
e la voce cavernosa del carrettiere
che canta amori disperati
e quella del venditore di basilico
che con la sua gerla di vimini sulle spalle
inondava le vie di odori paesani noti.

Stradine strette e tortuose
e la visione di cartolina illustrata
della montagna innevata
che incombe sulle case.

E' qui ora la mia casa
e queste estati lente vedo passare
seduto in ozio al balcone
dedito a rifare i conti con il passato
a rivedere errori e gioie
e bere fino in fondo
il calice amaro dei rimpianti.


Tratta dalla raccolta " Dal  mare che non c'è"
di Calogero Restivo

EDIZIONI  AKKUARIA  CATANIA





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