giovedì 5 ottobre 2017

Parlerò alle stelle

         E a sera, andrò a fare quattro passi tra le nuvole, parlerò alle stelle e alla luna vinto l'ozio e la noia.
         Parlerò come parlano i filosofi e scriverò parole che diventeranno versi, sublimi per dolcezza e profondità,  a vincere i normali confini del tempo.
          Parlerò di Te, dei sogni condivisi, delle stagioni assieme vissuti e delle notti in cui  i venti ululavano come fantasmi impazziti colti dall'arrivo improvviso del giorno.
          Racconterò le storie più lunghe e quelle prive di senso, ma ricchi di accadimenti, per
tenerti sveglia.
          Ti farò rivedere i sogni, ombre stampate su lenzuola bianche come per il cinema, rivivere i giorni vestiti dei colori della primavera, con le rondini che tornano dai viaggi oltremare, e con gli uccelli di passo alti che non si fermano, guardano montagne velate di bianco come vergini in processione, pianure, castelli, campanili  e tutto quanto di bello e di buono " si perdono" a non sostare sulle sponde di fiumi dalle acque limpide che lambiscono prati verdi che sembrano dipinti da ingenui pittori alla prime armi.
          Volerò sui tetti delle case e ascolterò i pianti del bambini, le nenie delle mamme, i sospiri degli innamorati.
           Per gioco sfiorerò i balconi come gli ubriachi di vino, di angosce e tentativi di dimenticanze, i muri delle case dove ladri di amore riempiono di parole fatate il desiderio di carezze e di baci., frenano passioni che bruciano come carboni, sotto la cenere, accesi.
           Spia curiosa nella notte la luna.
           Abbraccerò  gli alberi, i tronchi nodosi fino a lacerarmi le mani per sentire nel sangue che anche la mia vita scorre dentro di me come quella dell'albero lungo il tronco e i rami.
           Scorrerò come fiume che calmo o impetuoso va a farsi mare, preparandosi il letto giorno dopo giorno, soffice di pietre e levigate come di sposa novella,  disegnando panorami lungo il cammino a volte paradisi di verde, a volte paurosi strapiombi di cui il fondo, pozzo di buio, appena si indovina.






 Tratto dalla raccolta  " Poesie di volti e memorie " di Calogero Restivo
   Collezione Cento Vele   Prova d'Autore Editore  Catania
         
       

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