venerdì 19 settembre 2014

Via dei " carrioli"


La strada era ripida
si faceva fiume
sotto la pioggia
che si perdeva in rigagnoli
in viuzze strette
e cortili senza nome.

C'era un ponte
a cavallo della via
con dentro una donna
che dalla cucina
sospesa sulla strada
minacciava inferni e castighi
perchè i rimbalzi della palla
facevano tremare la sua casa.

Via dei " carrioli" la chiamavamo
perchè permetteva velocità insperate
ai "carrioli" a tre ruote a pallini
che premevano polvere e fango
fino a farli diventare una tavola grigia
su cui erano possibili corse.

D'estate era solo polvere e vento
si bloccavano le ruote dei "carrioli"
che noi ragazzi da grandi compositori
di piccole cose rotte e vecchie
riuscivamo a mettere assieme per gioco.

Lastricata di lava aggrumata dal tempo
resa perfetta di forma
da scalpelli e sudori di immigrati rumeni
non consente più corse di " carrioli "
ma passi veloci alle automobili
che lasciano dietro rumore di ferraglia
stridore di freni
e fumo acre di motori in dissesto.

La chiamano ancora via dei "carrioli?"



Inedito di calogero restivo
Tutti i diritti sono riservati secondo
la legislazione vigente in materia riguardante
i diritti d'Autore.


Nessun commento:

Posta un commento