sabato 28 giugno 2014

domenica 22 giugno 2014

martedì 10 giugno 2014

L A G U E R R A

E ' come la lite tra innamorati la guerra "non t'amo più, ti odio" per poi giurare amore eterno "tu mi manchi.." Quasi uno scherzo credevo perchè il nemico che mitragliava anche gli asini fermi agli abbeveratoi poi spuntava festante da dietro la Matrice con suoni di clacson e di tromba. Dai carri armati i fiori sulle bocche dei cannoni buttava sorrisi e caramelle alla gente assiepata sui marciapiedi che batteva le mani e si sgolava in una gara assurda a chi gridava più forte il piacere di avere in casa i vincitori di una guerra di pianti e di dolori. Negli occhi ancora stampata la paura e la visione di macerie lasciate sulle strade come impiccati a monito e memoria. Poi scopri che la guerra non è un gioco e le caramelle se vengono arrivano dopo le bombe e ti ritrovi il nemico in casa come il ladro che cerca tra i tuoi ricordi le cose buone da vendere al mercato non si cura di mettere a nudo i tuoi segreti le piccole miserie ed i pudori che valgono di più degli orecchini della nonna. Calogero Restivo (inedito)

I N C A N T O

Lasciami incanto di voci di volti di memorie di panorami di smeraldo lucidi di pioggia di tramonti cangianti per colore e forma è il sogno. Se resiste alla luce al rumore del tram sulla strada ed allo scoppiettio di motori in dissesto nella salita che porta al Calvario ove ogni anno crocifiggono un Cristo di cartapesta è incubo che fa paura. Il passato si racconta trama di romanzo o storia il presente ha corse ed ostacoli vicoli chiusi anche se spingi con i pugni i muri inutilmente per uscire il futuro lo deve ancora inventare la notte con i suoi misteri e sue ombre per esporlo il giorno che verrà come il lenzuolo ricamato sul letto della sposa. Lasciami incanto di visioni di voci di volti di memorie è quasi l'alba e all'alba i sogni svaniscono o li cancella il giorno. (inedito di calogero restivo)

lunedì 2 giugno 2014

Ho inventato il mare

Ho inventato il mare un giorno di pieno inverno in cui anche il cielo era nebbia che tutto copriva e annullava. Scomparse le torri del Castello. Al di là dei tetti di tegole di creta cotta al sole non si intravedevano sponde non si udivano versi di gabbiani. Era un mare ampio comprendeva anche le montagne armigeri senza armi che da sempre custodivano il paese. Profondo era quel mare e senza sponde non v'erano marinai a tentare carezze di remo a rabbonirlo. Silenzioso e bonario come gatto che finge col topo le fusa che all'improvviso attacca ed uccide senza crudeltà senza rimorso. Ed in quel mare senza fondo mi immersi solitario e coraggioso come cavaliere antico per raggiungere paesi lontani ed incontrare gente altra per costumi e per lingua e conversare come vecchi amici del tempo che verrà e dei raccolti sperati ma incerti. S'è sciolto quel mare d'ansia sotto il sole come pupazzo di neve quando dal deserto soffia lo Scirocco. Da " Poesie di volti e memorie" di calogero restivo Prova d'Autore Editore Catania