a questi panorami
che guardano con ansia la Montagna
che degrada verso mari di verde
odorosi di zagara e mentastro.
Stanno in queste contrade
"alte le sponde a contenere il mare"
le strade nere di basalto e impervie
come i viottoli che salgono
verso monte Sant'Anna e Castelluccio.
Vanno come i panni che mia madre
lavava al Raffo e stendeva al Saracino.
Vagano come fantasmi
tra vicoli polverosi e case fragili d'acqua
ad ammassare il gesso
che il sole sgretola nella lunga estate
e il vento gonfia dentro il temporale.
Inutili sanno le residue speranze
di prossimi ritorni
che stanno come foglie morte
corrive ancora su rami in pieno inverno.
Da " Senza un fil rouge" di calogero restivo
Eranova Bancheri Editrice
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