" L'Erba Maligna" raccolta di liriche - Editore Lampi di Stampe Srl- Vignate Milano nella colla Ti Pubblica ottobre 2014.
Il testo prende il titolo della prima poesia "L'erba Maligna". Un aggettivo che caratterizza l'Italia contemporanea in preda agli imbonitori , venditori di giuggiole.
"L'erba Maligna" è il canto di un uomo giunto sul viale del tramonto coperto di scricchiolanti foglie gialle percorso dal lento andare di un uomo appesantito dagli anni e dalla corsa a scavezzacollo di un ragazzo: due immagini l'una specchio dell'altra, che si distinguono, si contrappongono e si fondono.(1).
E' il canto del poeta che ansante, come un vecchio treno a vapore, ancorchè " in grado ancora di percorrere strade ferrate", sta per giungere al deposito , dopo avere " percorso strade e trazzere/...
/inseguito sogni e illusioni / ed amori /; dopo aver poetato, inventando mari .../ lidi e porti / per evadere, andare oltre l'orizzonte del cerchio di colline" soffocanti. ( 2)
Ma il poeta è attaccato alla vita : con grande gioia e un profondo respiro di sollievo nella lirica " Sai che c'è di nuovo ? / c'è che siamo ancora qui a ricamare sogni/...con il cuore oltre l'ostacolo /; e ancora nella lirica " Meno male" che c'è il cielo /... che c'è il sole...sorridente ...anche quando non si vede..../ la sera / con i suoi tramonti accesi/ e poi diventa notte.../ il buio.../ le stelle in cielo.../ per consolarti di non essere solo nell'universo/ che fa paura ed è impossibile capire quanto è grande.
E vorrebbe tenere lontana nel tempo da sè il più possibile la signora vestita di nero con il falcione.
Come Bertoldo voleva scegliere l'albero da cui penzolare, nella lirica " Se..." il poeta vorrebbe scegliere il tempo in cui la signora vestita di nero dovrebbe agguantarlo avvolgerlo e portarlo chissà dove. E lo esprime questo desiderio insoddisfattibile con il candore e il lamento di un fanciullo che
tenta difendersi: non in un giorno d'estate " non in un giorno di pioggia" " Nè di sera tardi.../ nemmeno di mattina.../e certo non di domenica/; forse in una giornata di primavera, tra aprile e maggio con le prescrizioni sopra elencate. In " Varianti " (1), sulla scia di Jannacci del " Vengo anch'io" conclude
" Variante sette:non esiste". Se non posso assistere da vivo/ e godermi lo spettacolo/ rinunzio.
Davanti allo specchio nella lirica " Tu chi sei" -si interroga- ombra o fantasma...dai capelli bianchi.../
su un viso disegnato di rughe/...se sei ombra e mi segui/ non importa/ fa che ti ritrovi solo/ riflesso negli specchi/ ove raramente mi soffermo".
E manifesta di ignorare lo stato di anzianità e di volersi sentire e percepire ancora giovane.
Il poeta Restivo non è attaccato solo alla vita in sè e per sè con una visione filosofica e letteraria oscillante tra la non credenza ed il mistero a cui nessuno è in grado di dare una risposta, è legato al suo passato segnato dall'anelito ad evadere da Racalmuto chiuso da una cerchia di colline e legato profondamente alla sua terra siciliana da soffrire tanto, quando è lontano , da avere il " Mal d'Africa"
(1) d Sicilia. Si ha la sensazione dolorosa di un uomo troppo ripiegato su se stesso.
La fonte della poesia Restiviana è la memoria contrapposta al tempo.
Nella lirica " La memoria" il poeta con una costruzione particolare afferma che la memoria non è come il tempo che lenisce e cancella il dolore; la memoria conserva vivo il dolore che " ritorna anche se non vuoi/ dagli anfratti del tempo..../ e sanguina come ferita recente / ... E' come il sole, che ( anche se ) non lo vedi, c'è /...la memoria è come un cane da guardia / a cuccia oltre la siepe / c'è ed ogni tanto un guaito / per dire che fa buona guardia. "
Le emozioni, che hanno graffiato in profondità l'anima e la carne, come dicono i francesi, sono penetrate nella pelle, sono vivide e sanguinanti, incancellabili che riemergono con il mutare del tempo.
Nei volumetti di liriche " L'erba Maligna", " Poesie di volti e memorie" e " Oltre l'Orizzonte " ( a cui si fa riferimento e vengono citate in questo mini-saggio )ci sono molti testi, metafore , similitudini che tentano di descrivere , circoscrivere e definire questo " terreno" e la sua funzione. Nella lirica "Fine estate" ( Lanterna Sul Mondo- Eranova Editrice) la memoria è come un pozzo d'acqua, come un film, una cineteca che ci permette di rivedere le immagini della vita; come armadio ( armadio della memoria) " (1) con faldoni di suggestioni, di emozioni rivissute in relazione alle circostanze che si risvegliano dal torpore del tempo; come cassapanca in soffitta ( 3 ),; " Ha memoria del tempo il silenzio come il sorbo" ( ha memoria del tempo 1); infine " Scrivo le parole come salgono dal serbatoio della memoria " ( " non sono un poeta ") (2). " la memoria ( rosario di ricordi) si srotola come matassa di lana da vesti dismesse con i suoi nodi che se spingi appena più forte, il filo si rompe", ( Cadono silenzi (1). Fra tutte le metafore e similitudini, la matassa di lana, o meglio groviglio di fili multicolori, sbiaditi dal tempo connota di molti significati in maniera magistrale la memoria: racchiude i tanti frammenti della vita , la levità e il lavorio nel dipanarli e dare forma ad essi come le mamme, strette dalla necessità, le davano forme di coperte con l'uncinetto.
La ricerca di delineare i contorni e l'ambito e l'essenza della memoria si srotola nel tempo, ma senza mai raggiungere la meta in modo del tutto esauriente. E così, anche i ricordi , le emozioni, le sensazioni , i sogni di andare oltre, poichè il loro riaffiorare è mutevole in relazione alle circostanze, assumono forme armonie e ritmi sempre nuovi e diversi e allo stesso tempo, uguali. Il poeta è essenzialmente un evocatore di sogni, di ansie, di emozioni di ogni genere che si sono impresse nella sua mente, nel suo cuore, nella sua carne, ferite cicatrizzate dell'infanzia e della adolescenza che sempre si riaprono e provocano un impercettibile dolore indicibile.
Il Restivo, travagliato dai frammenti di vita vissuta in continua fermentazione come il magma nelle viscere dell'Etna, fumatore incallito, che non gli danno requie, a questo passato dà voce, ritmo dà forma, poetica suggestiva mediante figure retoriche del tutto originali.
Il poeta parla di sé e del suo lavoro intellettuale in molte liriche sparse in " Poesie di volti e memorie" "L'erba Maligna" e " Oltre l'orizzonte"; di se dice di essere " solo un piccolo artigiano" / che non sa ancora/ dove comincia e dove finisce il verso/ ( Non sono un poeta " ): L'autore tenta di schermarsi , il suo volto sembra velarsi di timidezze, di titubanze a considerarsi poeta; più volte afferma e ribadisce " Io non sono poeta". Forse questa ritrosia deriva dai rimbrotti della madre preoccupata del suo futuro e di sua moglie allarmata per la sua testa fra le nuvole poiché di poesia non si campa.
E però in alcune liriche di " Poesie di volti e memorie" si mostra spavaldo come in " Basta un foglio di carta/...una vecchia fotografia /... una cartolina illustrata... /e le fantasia ../. Per Restivo scrivere versi è di fondamentale importanza per vivere, è come il pane bagnato di sudore, fatica e dolore.
( " Che mi resta / se non posso scrivere ) (1). La poesia è una medicina, " non è un toccasana/ per tutte le malattie/. E' come lo sciroppo... rende vivibile la vita" ; per vincere la noia, per ingannare la solitudine, " per stampare/ nella memoria i momenti più belli.../ per lasciare un'orma/.. nel libro/ ...delle presenze..." ( Perché scrivo ) (1) ; per sognare con lo spirito di un bambino o di un adolescente.
Il Restivo indica anche il tempo in cui è possibile poetare e traccia anche un criterio di valutazione per cernere la poesia dalla non poesia. Come per Quasimodo e la Merini, anche per il Nostro, il poeta lavora di notte alla luce di un a lampada da tavolo, quando si spengono gli stridii della strade e si quietano le anbasce della vita quotidiana. ( Non sono un poeta). E un testo, è poetico, quando " la gente che passa e legge ....vede il castello di sogno " ( Una poesia ).
Il poeta Restivo poiché la sua poesia scaturisce dalle pulsioni della memoria in continua ebollizione, non riesce a dare forma e armonia definitiva al flusso di emozioni che risalgono alla superficie dal lontano passato; non riesce ad aggettivarle e staccarsene una volta per tutte; tende a ritornare su se stesso, a dare forme sempre nuove, a ripetersi anche nel linguaggio, diverse espressioni ritornano spesso come " sole inclemente". Le liriche tendono a frantumarsi in frammenti con deboli nessi; ma prevale la musicalità di suoni e immagini che emoziona il lettore.
Nelle tre raccolte si percepisce l'eco della poesia Leopardiana e Pascoliana e del novecento, in particolare di Quasimodo. Le tematiche sono numerose, la riflessione che il poeta fa su se stesso,la funzione della poesia e il ruolo della memoria, Racalmuto e la campagna assolata arsa simile al deserto, l'alone o caligine dei sogni che avvolge e mai si dissolve del tutto.
La poesia di Restivo suscita emozioni , sensazioni nell'animo del lettore, lasciando graffi profondi con immagini simboli figure retoriche sorprendenti straordinarie al di là dell'immaginario quotidiano
Nella lirica " Dopo il temporale" viene colta una correlazione tra il temporale e la festa, sconcertante che avvia nella mente il processo di comprensione profonda dei due eventi proprio per la loro dissimilitudine e dissonanza; e ancora viene messa in risalto la contrapposizione tra il giorno di festa, animato dalle luminarie dai suoni ad alto volume e dall'albero della cuccagna, e i giorni successivi " per i sentieri della vita/ lunghi e tortuosi".
Le liriche "L'erba maligna" e " Che cosa è la poesia "ci parlano di politica e di una correlazione tra poesia e politica. A quale poeta o scrittore è mai venuto in mente di metterle a confronto, di intravedere una correlazione, di inglobarle nello stesso insieme? A nessuno !: Per il poeta Restivo la poesia e la politica con la P maiuscola hanno qualche cosa in comune, sono simili in quanto mescolano " / realtà e fantasia/ aiutano a vivere " tra sogno e realtà".../ anche quando il vento si avventura tra le case / con fulmini e tuoni e scrosci di burrasca/". Eppure c'è una profonda differenza : la poesia non fa danni, la politica invece si, è come "l'erba maligna"n che infesta i campi coltivati distruggendone i raccolti, quando è fatta da imbonitori. Gli uomini politici, " come sirene a cavallo di invisibili onde (televisive) arrivano " con promesse di paradisi/ non ancora inventati/; ad essi vengono contrapposti i contadini che li ascoltano e cercano di salvare il salvabile andando a curare i campi. Ecco due insiemi di immagini correlate e contrapposte che scuotono l'animo e la mente. E ricche di connotazioni sono le similitudini della memoria paragonate al sole, al cane di guardia, contrapposta al tempo che scorre e lascia dietro di se i vissuti, e anche le metafore della lirica " Non sono un poeta" ( una lirica compatta articolata molto significativa tradotta e pubblicata sulla rivista rumena " Orizont Literar Contmporan" Bucarest.
Infine " Lettera a Dio" ( Poesie di volti e memorie- un volumetto di liriche pubblicate in formato prosa) è una lirica straordinaria limpida chiara, scaturita dal profondo palpitante dell'intimo del poeta. E' un gioiello nello stile nel linguaggio nella tematica. Ogni parola, ogni segno si trova al posto giusto; se fosse apportata qualche limatura, il testo ne soffrirebbe.
Le parole scaturiscono dallo strato più vivo e puro che ribolle nelle profondità del nostro intimo; non è inquinato da reminiscenze letterarie che a volte aiutano a dare forma al pensiero e a volte lo spengono.. E' una lettera familiare a Dio con tante domande semplici e innocenti che da bambini ci ponevano e ponevamo alla mamma alla nonna agli altri e a Dio, volendo afferrare il mistero della vita e della morte. E il poeta se le propone e le ripropone di nuovo rivolgendosi a Dio e anche se non avrà risposte " rotto il silenzio...ti scriverò ancora" In tutta la lirica circola la freschezza e un candore da incato che rende lievi e liberi dagli affanni.
------Le emozioni,le sensazioni, le immagini, le visioni, le idee si impressionano negli occhi e nella mente e fanno intravedere un universo complesso nella sua meraviglia originaria, un universo reso vivibile dalla poesia che aiuta a ritrovare e rinsaldare le radici del vivere .
" La vita/ non è sogno/ma senza/ sogni/ non sarebbe vita (1); a dare loro vita e cullarci in essi ci aiuta la poesia.
Note :(1) Poesie di volti e memorie
Note (2) Oltre l'orizzonte
Senza numeri L'erba maligna per lo più
MATTEO TROIANO
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